Linfedema arti inferiori: cause e rimedi

Per capire cos’è il linfedema arti inferiori bisogna prima parlare del sistema linfatico.

Quest’ultimo costituisce un vero e proprio circolo, simile a quello sanguigno, ed è formato da linfonodi e vasi linfatici, che trasportano e filtrano la linfa, la quale, alla fine del suo percorso, si unisce al sangue venoso. 

Il linfedema è l’edema, o accumulo di linfa, di un arto e si ha quando la linfa non può scorrere adeguatamente verso il cuore e ristagna nei tessuti. 

Occorre differenziare il linfedema in due tipologie principali: primario e secondario. 

Linfedema cause

Il linfedema primario è congenito ed è causato da vasi linfatici e/o linfonodi mancanti o non completamente formati. 

Il linfedema secondario, invece, è quello che si sviluppa nel corso della vita e le sue cause possono essere molteplici: interventi chirurgici, infezioni, lesioni ecc. 

La sintomatologia è rappresentata da un edema duro non comprimibile, di consistenza fibrosa, in uno o più arti. 

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’esame obiettivo, il cosiddetto segno di Stemmer: si tratta di uno strumento diagnostico affidabile per riconoscere il linfedema. 

Attraverso questo, si cerca di sollevare verso l’alto una plica cutanea, ad esempio su un dito del piede: se la manovra risulta difficile o impossibile, allora si parla di segno di Stemmer positivo. 

L’esame diagnostico che, invece, ci permette di visualizzare e studiare il sistema linfatico è la linfoscintigrafia.

Linfedema arti inferiori cause

Il linfedema agli arti inferiori si localizza principalmente alle estremità del corpo, quindi il piede; in particolare, la caviglia è il distretto in cui si accumula generalmente più linfa. 

Negli stadi più avanzati, sono interessate anche le gambe, quindi dal ginocchio in giù, e, più raramente, le cosce

Possiamo individuare tre stadi di gravità del linfedema:

  • stadio 1: il gonfiore si sviluppa nel corso della giornata, ma scompare parzialmente o completamente tenendo gli arti sollevati; premendo con un dito sui tessuti, si forma una depressione che resta per un certo tempo e che prende il nome di segno della fovea;
  • stadio 2: il gonfiore persiste anche dopo un riposo più prolungato; la cute è rigida e sollevare gli arti non è più utile; è difficile o addirittura impossibile formare una depressione nella cute;
  • stadio 3: è caratterizzato dal gonfiore e dalle alterazioni cutanee, ad esempio sottoforma di vescicole che perdono liquido linfatico; questa forma è denominata elefantiasi.

Linfedema arti inferiori cura e prevenzione

Il linfedema è una patologia cronica, tuttavia, con il trattamento corretto e soprattutto a lungo termine, si ottengono buoni risultati. 

Esso è rappresentato principalmente dal Linfodrenaggio Manuale (LDM), che consiste in manovre sequenziali, lente e monotone, effettuate con le mani sulla superfice della pelle senza che le stesse scivolino. 

Le pressioni da esercitare sono modeste ed è importante cercare di mantenere un contatto che sia il più completo possibile. 

Oltre al linfodrenaggio manuale, è importate fare quotidianamente esercizio fisico aerobico, come la camminata e l’applicazione di bendaggi elastocompressivi, quando necessario. 

È utile seguire un’alimentazione sana, equilibrata e povera di sodio e bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

L’obesità non aiuta ed è quindi importante perdere peso e raggiungere quello ideale in base al sesso, all’età e all’altezza. 

Generalmente, non si ottiene la guarigione completa, ma il trattamento può ridurre o rallentare la progressione della malattia e prevenirne le complicanze.

Il linfodrenaggio manuale produce grossi benefici anche in persone non affette da un vero e proprio linfedema, ma che soffrono di ritenzione idrica o di alterazioni del microcircolo, come la cellulite: agendo sulla circolazione, infatti, migliora l’aspetto della pelle e alleggerisce dalla sensazione di gonfiore che spesso si ha a carico degli arti inferiori.

In ambito fisioterapico, nel trattamento di un linfedema, possiamo utilizzare elettromedicali di ultima generazione, come la tecarterapia, la pompa diamagnetica, la FREMS terapia vascolare, che, affiancati al linfodrenaggio manuale, potenziano l’effetto terapeutico e attenuano i sintomi

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